Quante volte vi è capitato di incontrare termini tecnici di ambito medico che non sono immediatamente comprensibili? Cercherò di darvi una rapida descrizione su cosa s’intende per alcune patologie nominate anche in relazione alla logopedia.
Parleremo di:
- afasia
- deglutizione disfunzionale
- squilibrio muscolare oro-facciale
- disartria
- disfagia
- disfonia
- Afasia
Il termine “afasia” fa riferimento a un disturbo acquisito del linguaggio conseguente a lesione delle strutture cerebrali implicate nell’elaborazione di aspetti diversi delle capacità linguistiche. Consiste nella parziale o totale perdita “dei complessi processi di interpretazione e formulazione del linguaggio simbolico a causa di un danno focale cerebrale che interessa un’ampia rete di strutture corticali e sottocorticali dell’emisfero dominante per il linguaggio”, che per la maggior parte degli individui è il sinistro. I deficit afasici possono interessare tutti i livelli della competenza linguistica (fonologico, morfologico, sintattico, semantico-lessicale e pragmatico), sia in produzione che in comprensione, sia nel linguaggio orale che in quello scritto. Tra le cause all’origine del disturbo, le più frequenti sono: ictus cerebrale, trauma cranio-encefalico, neoplasia cerebrale.
Deglutizione disfunzionale / Squilibrio muscolare oro-facciale
La deglutizione è un meccanismo neuromuscolare che va incontro ad una fisiologica maturazione nel corso della vita: da una deglutizione di tipo neonatale e infantile, prevalentemente mirata alla suzione, si passa alla deglutizione adulta o matura. Si parla di “deglutizione atipica” (meglio detta disfunzionale o deviata) quando i meccanismi deglutitori di tipo infantile persistono anche in età adulta: la lingua a riposo e durante l’atto deglutitorio tende a rimanere bassa vicino ai denti inferiori o tra le arcate dentali.
Questo aspetto può accompagnarsi a problemi di masticazione, ad una respirazione prevalentemente orale (eccessivo muco dal naso, raffreddore e febbre frequenti), difetti di pronuncia a carico di alcuni suoni (dislalie), alterazioni dell’occlusione dentale, alterazioni posturali a carico della colonna vertebrale e dell’articolazione temporo-mandibolare, alterazioni estetiche, mimiche e sensoriali, andando ad alterare lo sviluppo armonico e la funzionalità dell’ intero complesso muscolare oro-facciale (squilibrio muscolare oro-facciale).
- Disartria
Il termine “disartria” (dis = anomalia, artria= pronuncia-articolazione, dal greco àrthron= mancanza di articolazione), fa riferimento ad un gruppo di disturbi della produzione del linguaggio, dovuti ad un danno a livello del Sistema Nervoso Centrale o Periferico che va ad alterare i processi motori di base implicati nell’esecuzione verbale.
Possono essere coinvolti, a vari livelli di gravità, tutti i sub- sistemi, che contribuiscono alla produzione verbale: respirazione, fonazione, risonanza, articolazione e prosodia.
- Disfagia
Il termine “disfagia” indica un’alterazione del meccanismo della deglutizione. La deglutizione è l’abilità di convogliare sostanze solide, liquide o miste dall’esterno allo stomaco. Il meccanismo della deglutizione adulto può essere scomposto in varie fasi, alcune di queste possono essere controllate volontariamente, mentre altre sono riflesse. Durante tutte le fasi avviene una rapida coordinazione della muscolatura linguale, orale, faringo-laringea che permette la progressione del “cibo” verso l’esofago e protegge le vie aeree dal rischio d’inalazione. Se questa fine coordinazione dovesse venir meno, la persona potrebbe essere a rischio di aspirazione tracheo-bronchiale, polmonite ab ingestis, malnutrizione, disidratazione e si possono associare disturbi del comportamento e diminuzione delle difese immunitarie.
La disfagia non si configura come una malattia, ma come un segno o sintomo di patologie di origine neurologica (ictus cerebrali, traumi cranici, paralisi cerebrali, demenza d’Alzheimer, morbo di Parkinson, SLA, sclerosi multipla,…), patologie esofagee o gastriche, e può insorgere in seguito ad interventi chirurgici della faringe, della laringe e a radioterapia del distretto testa-collo.
Nel soggetto anziano, quando l’alterazione della deglutizione è dovuta a cause fisiologiche, come l’indebolimento dei muscoli respiratori, la ridotta funzionalità di articolazioni, tendini e legamenti, modificazioni dell’apparato dentario, confusione mentale, si parla di presbifagia. Questa va distinta dalla condizione in cui la disfagia è causata dall’insorgenza di un evento patologico che si sovrappone al normale processo d’invecchiamento (presbifagia secondaria).
- Disfonia
Con il termine “disfonia” s’intende un disturbo della voce parlata e/o cantata. La voce può essere definita come un’onda acustica che si origina nella laringe, con la vibrazione delle corde vocali, e viene poi arricchita dall’azione del “vocal tract” (l’insieme di tutte quelle strutture anatomiche come la lingua, le labbra, le cavità nasali, il palato molle che influiscono sul timbro vocale).
La disfonia può essere di tipo organico primario se c’è un’ alterazione delle strutture anatomiche che compongono la laringe (alterazioni congenite, patologie tumorali, patologie infiammatorie), la cui causa non è associata ad un uso scorretto dell’apparato vocale.
Se invece alla base dell’insorgenza del disturbo vocale c’è una situazione di abuso/ mal-uso dello strumento vocale, si parla di disfonia disfunzionale. In questi casi il problema a livello vocale si manifesta a livello laringeo con noduli vocali, edema laringeo, polipi cordali, ipotonia della muscolatura cordale e nella maggior parte dei casi può essere associato alla presenza di una scorretta modalità respiratoria, di alterazioni posturali e di stati di contrazione della muscolatura del collo.
Stati d’alterazione della voce possono manifestarsi in seguito ad altre condizioni quali: alterazioni ormonali, disordini alimentari, patologie dell’apparato respiratorio (allergie, patologia ostruttiva laringea, asma bronchiale), reflusso gastro-esofageo, interferenze con l’uso di farmaci.